In questi giorni di Milano Fashion Week, tra una sfilata ed un evento, ho avuto il piacere di intervistare Davide Gambarotto, la mente creatrice del Binf, il Best in Fashion Show cioè il fashion show che da dieci anni permette ai giovani stilisti di emergere nel difficilissimo campo della moda.
- Definito come talent scout del settore moda, cosa ne pensi di questa qualifica?
Non amo le qualifiche, in realtà io trovo quello che mi provoca emozioni e lo introduco nel mondo della moda.
Le tendenze cambiano ad ogni stagione ma il brand che realizza il giusto prodotto resta per la vita.
In fondo sono un uomo che ha creduto nei propri sogni ed è riuscito a realizzarli.
Gran lavoratore, professionista nel settore moda.
In molti mi definiscono come un guru del fashion system, ancora oggi quando lo leggo nelle interviste mi fa sorridere, io mi ritengo un professionista che ha voluto dedicare la sua carriera ai giovani.
- Tra pochi giorni si svolgerà il Binf Fashion Show nato da una tua idea. Di cosa si tratta esattamente e perchè lo hai creato?
Ho creato Binf fashion show per dare spazio ai giovani emergenti, per dar loro la visibilità che si meritano.
Il Binf Fashion show è una sfilata di moda, che si svolge durante la Fashion week milanese, dove partecipano giovani stilisti nazionali ed internazionali.
Cerchiamo sempre le location migliori nel cuore di Milano e nelle nostre sfilate non mancano mai la passione e la cura per i dettagli. In ogni edizione non mancano mai come ospiti i miglior buyer e redattori nazionali ed internazionali.
In questa, in particolare, torniamo in una location a noi molto cara: il MIb di Milano in piena piazza Affari.
- Quali sono i servizi che vengono offerti dal Binf? Oltre alle tue famose sfilate, so che dietro c’è un mondo, ci racconti?
Grazie per questa domanda, tengo moltissimo al Binf come progetto a 360 gradi per aiutare un marchio a diventare una maison stimata e riconosciuta nel mondo difficile della moda. Io ed il mio team, che ringrazierò sempre per la fiducia e la passione, offriamo una carrellata di servizi oltre alla sfilata.
Partendo dalla consulenza sulla fase produttiva del capo stesso, ho ottimi collegamenti in questo campo, fino alla realizzazione di tecniche produttive all’avanguardia e sempre tenendo ferma la salvaguardia del nostro ambiente.
Fino ad arrivare a dare una consulenza sulla collezione, sulla distribuzione sul territorio nazionale ed internazionale e non per ultima la parte di comunicazione, fondamentale oggi nel nostro settore.
Gli anni di lavoro e le conoscenze mi hanno portato ad avere ottimi contatti non solo nelle boutique ma anche tra le celebrità, così facendo il brand affidandosi a me ha un servizio completo e qualche artista indosserà fieramente un suo capo o accessorio.
Siamo nell’era di Instagram, dove tutto è veloce, dove i brand si affidano al mondo di internet per avere visibilità, questo è per me fondamentale anche per gli emergenti, per i loro sogni e progetti.
- Quali sono i tuoi criteri di scelta e di cosa ha bisogno secondo te oggi un creativo per emergere nel fashion system?
Scelgo uno stilista in base alla sua dedizione, originalità, creatività, professionalità ed ogni sua creazione deve far provare un emozione.
Uno stilista per emergere deve offrire un prodotto di qualità, deve trasmettere attraverso le sue creazioni il suo pensiero e deve far sentire chi lo indossa speciale. Secondo me la moda serve proprio a questo.
Ogni volta che indossiamo un abito oppure un accessorio dobbiamo essere in grado di trovare il giusto mix, di seguire le tendenze ma renderle nostre e con la moda proposta dai giovani emergenti non siamo omologati ma riusciamo a trasmettere il nostro vero io.
- Il tuo lavoro è centrato molto sulla ricerca stilistica. Quali sono oggi secondo te le città nel mondo più interessanti a livello di creatività, innovazione e originalità?
Milano, la città dove vivo è per me una fonte inesauribile di ispirazione, creatività e mai come in questo momento trovo che la città possa essere all’avanguardia nella moda.
Copenaghen, dove le linee pulite incontrano la creatività e l’originalità stilistica, dove i volumi diventano over ed i colori si fanno tenui.
Londra, la città dove il vintage viene rivisitato in chiave moderna, dove il classico check incontra l’originalità dando vita a opere d’arte, dove lo street style detta legge.
- Cos’è per te la moda oggi?
La moda per me è l’espressione della propria essenza, far trasparire il nostro carattere attraverso la scelta di un abito, un tessuto oppure un brand.
La moda è manifattura di qualità, prediligo il made in Italy, la sartorialità e l’eleganza dei dettagli.
La moda è dedizione, è passione, è quasi una missione per me.
- Cosa vuol dire essere creativi?
La creatività per me è innovazione, saper uscire dagli schemi con intelligenza.
La creatività è un dono che va alimentato.
La creatività è sperimentare nuovi tessuti, nuovi accostamenti.
- Cosa non deve mancare nella valigia di un globetrotter contemporaneo?
Nella valigia non deve mai mancare un blazer doppiopetto blu, una sciarpa in cashmere, i prodotti per la cura della barba ed un buon libro. Inoltre, visto che sono un amante delle felpe, direi anche quella da me creata per il mio prossimo evento.
8 Comments
Seems like he’s really an inspiring man, thank you for sharing !
xoxo,
|CHELSHEAFLO|
http://www.chelsheaflo.com
So amazing and inspiring!
Molto interessante quest’intervista! Mi è piaciuto molto ciò che ha detto su che cos’è la moda per lui e sul significato di creatività.
Baci,
Ale
Nuovo post: https://styleaholiccom.wordpress.com/2019/02/27/mfw-fw-2019-20/
purtroppo non sono riuscita a partecipare, ma sfilava una ditta con cui collaboro e ci tenevo…sarà per la prossima volta!
baci Gina
new post
http://www.ginabeltrami.com/2019/03/il-futuro-del-fashion-e-green/
Ma tu lo sai che è stato il primo evento moda a Milano a cui ho partecipato? ben 7 anni fa!!!
Don’t Call Me Fashion Blogger
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great post
Great post, kisses!
http://www.alasdeangel.net
Thanks alot. http://www.fooddoz.com