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Durante la Paris Fashion Week dello scorso febbraio, sono volata nella Ville Lumière per partecipare a varie presentazioni e sfilate tenutesi durante una delle manifestazioni più glamour e attese dell’anno.
Per poter facilmente raggiungere le varie location e nello stesso tempo immergermi nell’autentica atmosfera parigina, ho scelto di soggiornare presso l’Hotel Saint-Paul Rive-Gauche, un boutique-hotel **** nel Quartiere Latino, a pochi passi dalla Senna e dalle principali attrazioni, vicino alle numerose boutique e caffetterie collocate lungo il Boulevard Saint Germain.

Anche per Parigi è arrivata l’ora di tirare le somme della fashion week appena conclusa.
Vediamo insieme cosa ha spiccato di più (a mio modesto parere) sulle passerelle dei nostri “cugini” francesi.

Raf Simons, direttore creativo di Dior, riparte dal passato e lo rilegge con occhi nuovi: gonne a panier abbinate a semplici canotte, marsine ottocentesche si trasformano in morbidi cappotti, tute tecniche ricordano le uniformi degli astronauti. 

E per gli accessori: décolletées a punta, boots dal tacco alto, borse a tracolla dalle forme geometriche, occhiali aviator.

Keller per Chloè presenta una collezione leggera, fatta di abiti soft e sensuali; una parte è dedicata però allo street style: completi in suede, shorts ultra corti che si alternano a maxi abiti a sottoveste, maxi felpe da rapper indossate con lunghe gonne gipsy, camicie maschili in chiffon see through, poncho con pizzi e ricami in versione total white.

Riccardo Tisci disegna una collezione sexy e forte per la sua Givenchy; rock-couture con un mix di glamour e ispirazione tirolese. Intricate lavorazioni di marsine e gilet in pelle intrecciata a maglia e pizzo e ricamata con borchie e rivetti metallici; gonne cortissime in chiffon, bluse trasparenti da pirata che scendono dalle spalle e scoprono la schiena.

Completi utility ispirati ai marinai, abiti in maglia inglese ultraleggeri che sfiorano il corpo, giochi di asimmetrie, trench ultralight e maxi dress in fantasie tartan o sui toni del bianco, mini e maxi abiti da sera in organza che mixano stampe e ricami fatti a mano per Stella McCartney.

Le modelle di Karl Lagerfeld sfilano per Chanel come se passeggiassero per le strade di un quartiere parigino indossando look diversi tra loro come nella vita reale e nel finale esplodono in una manifestazione con cartelli e slogan fashion-femministi. 
Tailleurs maschili in tweed, stampe e fiori per il classico Chanel suit, stivali piatti in tessuto, camicie bianche in mille varianti, polo shirts abbinate a jogging pants, abiti da sera con ricami di madreperla.

Sarah Burton si è ispirata a kimono antichi e tessuti preziosi per la sua collezione di Alexander McQueen; Yin e Yang, geishe e samurai rappresentati con erotica eleganza. 
Un misto di chiffon, organza, pelle; stampe kimono, applicazioni floreali, petali tagliati a mano; abiti corti con gonne mosse, linee pure e geometriche per completi pantalone e spolverini chiusi da briglie.

Collezione chiaramente ispirata agli anni ’60 e ’70 per Louis Vuitton; silhouette molto grafica, colori basici (bianco, nero, rosso), mix di tessuti diversi, mini abiti in rete e pelle un po’ svasati, dress in paillettes con maxi zip, fantasie in velluto, t-shirts con inserti in macramè.

Jean Paul Gaultier con la sua ultima sfilata porta in scena uno spettacolo straordinario: teatralità e creatività con modelle trasformate in reginette di bellezza, danze e strip-tease e omaggi a fashion editor del calibro di Suzy Menkes,
Per non farsi dimenticare, ha mixato tutto ciò che lo ha reso famoso: look gessati, smoking, corsetti con reggiseni a cono.

E voi, mie care, che ne pensate?
Qual è stata la vostra preferita?
Buon weekend.
Xoxo, Enrica.