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Tröpolach, un villaggio nel cuore della Carinzia, ai piedi delle piste del comprensorio sciistico di Passo Pramollo (in tedesco Nassfeld), il più ampio di questa regione austriaca; questo piccolo paesino costituisce il punto d’accesso al Passo in quanto, oltre che con la strada, si può raggiungere direttamente anche con la cabinovia Millennium-Express, una delle più lunghe delle Alpi.

Tröpolach, a village in the heart of Carinthia, at the foot of the slopes of the Passo Pramollo ski area (in German Nassfeld), the largest of this Austrian region; this small village is the access point to the pass as, in addition to the road, it can also be reached by the Millennium-Express cable car, one of the longest in the Alps.

Chi mi segue su instagram saprà che quest’estate, io e il mio fidanzato, abbiamo scelto Santorini come meta per le nostre vacanze.
Se devo essere sincera, fino all’ultimo momento sono stata indecisa: Mykonos o Santorini? Divertimento o relax? Tramonti da sogno e rocce a picco sul mare o sabbia bianca e acqua cristallina?
Alla fine ha vinto lei, l’isola dell’amore.

Finalmente la bella stagione è arrivata, ma stare in una grande città quando fa caldo, a volte è davvero terribile. 
I Romani hanno però trovato il modo per sfuggire all’eccessiva calura!



Se quindi vi trovate nella Città Eterna, che per inciso è favolosa nelle sere d’estate, e volete prendervi una pausa dallo shopping e dalle visite ai numerosi monumenti, rifugiatevi nel parco di Villa Borghese, il cuore verde della capitale (osservate la cartina che ho inserito tra le foto e capirete perché si chiama così).

E’ cio che abbiamo fatto io e Mister R. un paio di settimane fa. Dopo aver comprato un pranzo al sacco a base di onigiri (ebbene sì, anche noi siamo “vittime” della cucina giapponese), ci siamo fiondati nel fresco di quest’oasi lussureggiante situata proprio al centro della città.

Arrivati a piazza del Popolo, dovete salire la breve scalinata che conduce alla terrazza del Pincio. Alle spalle della terrazza, dalla quale potete godere di una splendida vista di Roma, si estende il parco di Villa Borghese.
Non riuscirete a visitarlo tutto in una volta…occupa una superficie di ben 80 ettari; e considerate che per estensione, si colloca solo al terzo posto tra i parchi romani.

La villa offre attrazioni per tutti. Potete passeggiare, noleggiare una bicicletta o un risciò, visitare i diversi musei tra i quali è degna di nota la Galleria Borghese, fare un pic-nic su uno dei tanti prati. 
Inoltre, il parco ospita un grande giardino zoologico e l’unico teatro elisabettiano d’Italia, il Silvano Toti Globe Theatre, che ogni estate vede salire sul suo palco diverse compagnie teatrali, per mettere in scena le grandiose opere del Bardo.

Infine, per i bambini c’è una ludoteca presso la Casina Raffaello, mentre ai cinefili suggerisco una visita alla Casa del Cinema.

Io e Mister R., considerata la bella giornata, dopo una passeggiata durante la quale ci siamo fermati a guardare le esibizioni di alcuni artisti di strada, ci siamo diretti al laghetto, dove abbiamo noleggiato una barca. Se avete voglia di romanticismo (avete ormai capito che sono una tipa da tramonti e cuoricini), vi consiglio vivamente quest’esperienza.
Fatevi cullare dalla barchetta di legno che silenziosamente scivola sull’acqua, e godetevi una pausa all’ombra del tempio di Esculapio.
Sarà un momento indimenticabile della vostra storia di coppia.


Finally, the beautiful season has come, but being in a big city when it’s hot, sometimes it’s really terrible. But the Romans have found a way to escape from the excessive heat!

If you are in the Eternal City, which is fabulous on summer evenings, and you want to take a break from the shopping and sightseeing of the many monuments, take refuge in the park of Villa Borghese, the green heart of the capital (see the map and you will understand why it is called so).

That’s what Mister R. and I did, a couple of weeks ago. After buying a lunch box of onigiri (yes yes, we are “victims” of Japanese cuisine), we have gone in the cool of this oasis, located in the center of town.

Once in Piazza del Popolo, you have to climb the short staircase that leads to the Pincio terrace. Behind the terrace, from which you can enjoy a splendid view of Rome, the park of Villa Borghese extends.
You will not be able to visit it all at once… it occupies an area of 80 hectares; by extension, it is placed only in the third place among the Roman parks.

The villa offers attractions for everyone. You can stroll, hire a bicycle or a rickshaw, visit the various museums, among which the Borghese Gallery is worthy of note, take a picnic on one of the many meadows. In addition, the park has a large zoo and the only Elizabethan theater in Italy, the Silvano Toti Globe Theater,  (every summer you can see on stage several theater companies acting the grandiose works of Bardo).

At last, for children there is a crib library at Casina Raffaello, while for movie makers I suggest a visit to the Casa del Cinema.

Mr. R. and I, considered the beautiful day, after a walk during which we stopped to watch the performances of some street artists, we headed to the pond, where we hired a boat.
If you are romantic people, I strongly recommend this experience.
Let yourself be lulled by the water on the wooden boat and enjoy a break in the shadow of the temple of Esculapius.
It will be an unforgettable moment of your couple’s story.

Beyond the mask



Oggi inauguriamo una nuova sezione del blog tutta dedicata al mondo dei viaggi, 
che verrà curata principalmente da
 Terry di Beyond the mask
Mi raccomando, seguite il suo profilo Instragram qui 
e fateci sapere nei commenti 
che cosa ne pensate di questa novità.


Appena sposati, come primo acquisto i miei genitori si sono regalati un’auto e una roulotte. 
E’ da loro che ho ereditato la passione 
per i viaggi e l’amore per la storia, l’arte e le diverse culture. 
A loro devo la mia insaziabile voglia di conoscere, 
scoprire e stupirmi.

Il primo posto in cui voglio portarvi è un luogo che ho conosciuto grazie al mio migliore amico… 
un posto speciale e unico: le saline di Trapani.
Il momento migliore per visitarle è al tramonto. 
Mentre pian piano scompare all’orizzonte, il sole riflette la sua luce sulle saline, 
regalando uno spettacolo di incredibile bellezza. 
Tutto si colora di rosso, arancio e giallo in contrasto con il bianco delle montagne di sale. 
Vi assicuro che se cercate la cornice ideale per una dichiarazione al vostro partner, l’avete trovata! 
Questo luogo magico vi lascerà letteralmente senza fiato.

Per raggiungere la Riserva delle saline di Trapani, oggi gestita dal WWF Italia, 
dovete percorrere la strada che porta dal trapanese a Marsala. 
Troverete le saline sulla vostra destra. 
Svoltate nel punto che vi ispira di più, seguite la segnaletica, 
appena possibile lasciate l’auto e immergetevi, mano nella mano, 
in un paesaggio a dir poco suggestivo. 
A rendere tutto ancora più incantevole, contribuiscono i tanti mulini a vento 
disseminati lungo la via del sale e i fenicotteri rosa.

Nell’area protetta vengono organizzate anche visite guidate, 
per le quali bisogna contattare l’Ente Gestore della Riserva.


Dimenticate i cellulari, fatevi avvolgere dal silenzio e dai colori di questo luogo 
e vi assicuro che le saline di Trapani vi entreranno nel cuore, per non uscirne mai più.



Today we inaugurate a new section of the blog dedicated to the travel world;
Terry of Beyond The Mask will mainly “take care” of it.
I recommend you to follow her Instagram profile here 
and let us know what you think of this news. 

Just married, as a first purchase my parents
 gave themselves a car and a caravan. 
It is from them that I have inherited the passion
 for travel and love for history, art and different cultures. 
It is for them that I must have my insatiable desire to know, discover and amaze me.

The first place I want to take you is a place I met thanks to my best friend … 
a special and unique place: the Trapani saline. 
The best time to visit them is at sunset. 
While slowly disappearing into the horizon, 
the sun reflects its light on the saline, giving a spectacle of incredible beauty. 
Everything is colored red, orange and 
yellow in contrast to white salt mountains. 
I assure you that if you are looking for the perfect setting 
for a statement to your partner, you have found it! 
This magical place will literally leave you breathless.


To reach the Salt Lake Reserve in Trapani, 
now managed by WWF Italia, you have to walk the road leading from Trapani to Marsala. 
You will find the salt pans on your right. 
Head to the point where you inspire more, follow signs, 
as soon as possible leave your car and dive, 
holding hands in your hand, in a somewhat suggestive landscape. To make it all the more enchanting, 
there are many windmills scattered along the salt 
path and pink flamingos.

Guided tours are organized in the protected area, 
for which you must contact the Managing Authority of the Reserve.

Forget the smartphones, wrap yourself in the silence and colors of this place, and I assure you that the Trapani saline will enter your heart, so that they never come out again.


Travolta da mille scadenze e collaborazioni, avevo messo da parte gli articoli sul mio viaggio a NYC che tanto erano piaciuti a molte di voi.

Così, con l’anno nuovo, ho deciso di recuperare e di ricominciare. 🙂
A settimane alterne posterò altri 4 articoli per mostrarvi quanto è meravigliosa questa metropoli e per portarvi con me nei luoghi che ho visitato.
Oggi vi porto a scoprire Central Park e i numerosi punti di interesse che lo compongono.
Alla fine del post vi mostro anche una cartina del parco con i “places” da non perdere.
Il parco è immenso e ci sono tantissime cose da vedere!!
A seconda del punto dal quale si deciderà di inoltrarsi nel polmone verde della Big Apple, potrete ammirare varie cose:
The Lake: luogo romantico per eccellenza, offre la caratteristica vista delle due torri del palazzo San Remo. Se volete, potrete navigare con la barchetta a remi nel lago (io l’ho fatto ed è stato bellissimo!!).


– il Bow Bridge: noto come ponte degli innamorati, nel bel mezzo del Lake; completato nel 1862, é il ponte piu’ lungo del parco (26,5 m).

la statua di Alice nel paese delle meraviglie: fu posta nel parco nel 1959 come dono del filantropo George Delacorte, pensata per i bambini ma accessibile a tutti per una bella foto ricordo ed io e il mio fidanzato non ce la siamo fatta sfuggire! 


il Turtle Pond e Belvedere Castle: il castello è il punto più alto del Park dove si può godere di un panorama verdissimo, una follia vittoriana per osservare Manhattan da lontano, disegnato nel 1865 da Calvert Vaux e Jacob Wrey Mould, è anche una stazione metereologica. A circondare il Castle c’è uno stagno con diverse specie di tartarughe, un altro luogo magico e incantato: Turtle Pond.




La statua di Balto: è uno dei cani piu’ famosi al mondo; nel 1925 ci fu una epidemia di difterite in Alaska e Balto fu l’ultimo di una serie di cani da slitta che si alternarono per portare il siero da Nenana fino a Nome, dove era scoppiata l’epidemia. Questa statua commemora lui, e tutti gli altri amici a 4 zampe.




The sheep Meadow: una grandissima “prateria”, aperta da aprile fino ad ottobre, dove fare dei fantastici picnic con vista sui grattacieli. 


Bethesda fountain and terrace: la statua al centro della fontana è tra le piu’ famose di New York perché è stata disegnata da Emma Stabbins, la prima scultrice donna newyorkese ad avere preso un appalto. Di fronte alla fountain si affacciano una serie di archi e una terrazza, il luogo preferito da artisti di strada per esibizioni e concerti all’aperto. Attraversando le colonne, sotto la terrazza, c’è uno spazio al chiuso molto suggestivo, alzate lo sguardo e ammirate i decori!


– Il Conservatory Water: in origine, era stato concepito come uno stagno ornamentale per un sontuoso giardino d’inverno racchiuso sotto vetro, ma quando il progetto venne abbandonato a causa dei costi elevati, lo specchio d’acqua rimase e da allora diventò molto popolare per farci navigare i modellini delle barche.


the Onassis Reservoir: bacino idrico, ora dismesso, che occupa quasi un settimo del Central Park; è famoso soprattutto per la pista da jogging di due chilometri e mezzo lungo le sue sponde; il nome si deve al fatto che Jacqueline Kennedy Onassis spesso usasse la sua pista per correre al mattino.



Ed ecco la mappa del parco:

Per la felicità di molte di voi, ecco un nuovo articolo dedicato alla Grande Mela!

Oggi vi porto con me a visitare Brooklyn.
Volgerete il vostro sguardo verso lo skyline di Manhattan illuminato 
dai due fasci di luce blu che squarciano il cielo nell’anniversario dell’11 settembre; 
camminerete nell’affascinante quartiere di Brooklyn Heights caratteristico 
per i suoi famosi edifici in brownstones e per la promenade
 con vista sulla città e sull’Hudson River; 
vi prenderete una pausa a Dumbo (Down Under the Manhattan Bridge Overpass) 
camminando sotto il Manhattan Bridge, alzerete gli occhi al cielo 
per ammirare il ponte che unisce l’isola alla terra ferma
 e vi sentirete un po’ come in Gossip Girl, 
sognando di vivere anche voi lì, come Dan; 
vi inoltrerete nel cuore del distretto per ammirare i fantastici murales
 di Bushwick e respirare quell’ atmosfera black tipica di questa zona; 
infine, ritornerete nella caotica Manhattan, 
attraversando a piedi il Brooklyn Bridge.

E per rimanere in tema, non perdetevi il mio nuovo video su youtube: un haul tutto dedicato al cibo americano!


Here it is a new article about the Big Apple!
Today I’ll take you with me to visit Brooklyn.

You’ll look back to Manhattan skyline illuminated by two blue light beams 
that pierce the sky on the anniversary of September 11th;
you’ll walk in the charming neighborhood of Brooklyn Heights, 
characteristic for its famous Brownstones Rowhouses 
and for the promenade overlooking the city and the Hudson River;
you will take a break in Dumbo (Down Under the Manhattan Bridge Overpass)
 walking under the Manhattan Bridge, you will raise your eyes
 to admire the bridge that connects the island to the mainland, 
and you will feel as Dan in Gossip Girl, 
dreaming of living there;
you will penetrate into the heart of the district to admire 
the wonderful murals of Bushwick and breathe 
the black atmosphere typical of this area;
finally, you will come back to the chaotic Manhattan, 
walking across the Brooklyn Bridge.

And to stay on, do not miss my new video on youtube: a haul entirely dedicated to American food!






“…In New York

Concrete jungle where dreams are made of
There’s nothing you can’t do

Now you’re in New York

These streets will make you feel brand new

Big lights will inspire you
Let’s hear it for New York, New York, New York
I made you hot nigga…”


New York… una magnifica giungla in cui perdersi col naso all’insù…
In un mese, di foto ne abbiamo fatte tantissime ma ovviamente non potrò metterle tutte.
Ho cercato, quindi, di raggruppare quelle più significative e per rimanere in tema fashion, non mancheranno i miei numerosi outfit!
Non è stato facile ma ce l’ho fatta 😀

Iniziamo questa serie di articoli dedicati al mio viaggio con due zone della città opposte tra loro, una rappresenta il caos e la vita frenetica (Times Square) e l’altra rappresenta la parte divertente e spensierata dove si rifugia il newyorkese medio nelle calde giornate estive (Coney Island).

Ma ora basta parlare… Vi lascio alle foto!

[P.s: Un nuovo video è online sul mio canale Youtube –> QUI]




“…In New York
Concrete jungle where dreams are made of
There’s nothing you can’t do
Now you’re in New York
These streets will make you feel brand new
Big lights will inspire you
Let’s hear it for New York, New York, New York

I made you hot nigga…”

New York … a beautiful jungle to get lost with your nose up…
In a month we have made lots of pictures but of course I can not upload all of them.
I tried, therefore, to select the most significant ones and to stay on fashion, do not miss my many outfits! 😀

We begin this series of articles about my trip with two areas of the city opposed to each other; one represents the chaos and busy life (Times Square) and the other one symbolizes the fun and carefree part of the average New Yorkers where they take refuge on hot summer days (Coney Island).


But enough talk… I leave you to the photos!

[A new video is online on my youtube channel –> HERE]





Buon pomeriggio donzelle!
Come promesso, ecco arrivato l’articolo interamente dedicato ad Expo Milano 2015 e alla mia esperienza tra i padiglioni; vi chiederete perchè mai “tra” i padiglioni e non “nei” padiglioni?
E vi rispondo subito ragazze mie… come ben saprete in questo ultimo mese l’esposizione universale è stata presa letteralmente d’assalto da gente proveniente da ogni parte del mondo! 
Quindi, potete immaginarvi quante ore di fila si creano fuori da ogni padiglione e in una giornata sola a disposizione, ti ritrovi a poterne visitare davvero pochi.


Personalmente sono riuscita a vederne solo 6 internamente (7 se contiamo anche quello dell’ Olanda il quale però non è proprio un padiglione, come vi spiegherò più avanti).
Scelta sbagliata del giorno?
Scelta sbagliata del periodo?
Sicuramente..

Ma veniamo a noi!!
Non starò qui a lamentarmi delle ore di coda da fare già dall’ingresso perchè non vi darei nessuna notizia nuova e utile.
Piuttosto mi concentrerò sulla descrizione dei padiglioni che ho visitato e per ognuno darò un mio voto personale.



1) REPUBBLICA CECA:  Vuole presentare l’esperienza e l’innovazione nella gestione delle risorse idriche e del loro uso.

L’acqua è l’elemento principale che accomuna il mondo della scienza, la nutrizione, la cultura e la vita della gente ed è concretamente presente nello specchio d’acqua che diventa l’epicentro del padiglione.

Lo Stato ha una lunga tradizione di gestione delle proprie risorse idriche, manifestata dalla presenza di numerosi centri benessere e piscine, la cui presenza, probabilmente, è da collegarsi all’irrealizzabile sogno del Paese di avere un mare.

Voto: 6 (molto carina la struttura esterna, terrazza panoramica da cui poter ammirare il decumano)

2) BRASILE: La partecipazione ad Expo è stata l’occasione per mostrare al mondo le attività di ricerca del Paese e i suoi modelli di produzione e consumo di cibo. Il miglioramento delle coltivazioni si basa infatti sull’adattamento alle diverse condizioni poste dalle varie caratteristiche territoriali, biologiche, climatiche e culturali.
Il Paese affronta il tema di Expo Milano 2015 mostrando un insieme di soluzioni collegate alla sua capacità tecnologica in ambito agricolo volte ad estendere la produzione di cibo e le relative esportazioni, nonché a soddisfare le esigenze della società senza svalutare la risorsa più importante del Paese: la biodiversità, risorsa fondamentale per l’equilibrio dell’intero Pianeta.
Il cuore pulsante del Padiglione del Brasile è una rete interattiva che collega i tre piani. Camminando sulla rete sospesa, i visitatori interagiscono con l’ambiente circostante: dei sensori, infatti, rilevano i movimenti trasferendo impulsi che modificano il suono e la luce circostante. La visita inizia da un’area aperta (Green Gallery), con ortaggi, piante, fiori e frutti accompagnati da tavoli interattivi, che offrono giochi e informazioni sulle etnie del Brasile. Una rampa porta al primo piano, dove una proiezione guida i visitatori. Al secondo piano, un’altra proiezione su uno schermo trasparente mostra un video che si attiva grazie ai sensori di prossimità.

Voto: 8 (bellissima idea la rete sospesa su cui poter camminare; molto bella la struttura esterna ma anche quella interna che si legano perfettamente tra di loro; nessuna fila per la visita all’interno; poco meno di un’ora di attesa per salire sulla rete)





3) MALAYSIA: Il padiglione ha la forma di quattro semi. Le curve del design e gli intrecci sulla struttura riflettono la versatilità e la dinamicità della nazione. Il design del Padiglione della Malaysia trae ispirazione da un umile seme della foresta pluviale. Il seme, un simbolo di crescita, indica l’inizio di un percorso, e il potenziale racchiuso in esso.
Il progetto architettonico prevede caratteristiche green e sostenibili in linea con il tema della sostenibilità di Expo Milano 2015. 
La struttura esterna dei semi è costruita con il “Glulam” o legno lamellare, un innovativo legno strutturale ricavato da materiale locale sostenibile. La scelta del Glulam, in combinazione con la forma strutturalmente complessa del Padiglione, nasce dalla volontà di mostrare le capacità della Malaysia sia per quanto riguarda il design che per l’utilizzo di materiali innovativi. Il padiglione della Malaysia riflette il continuo impegno del Paese verso lo sviluppo e la crescita, fondati su un sistema che conduce il ciclo della vita, promuove la sostenibilità, l’utilizzo e il consumo responsabile delle risorse naturali.

Voto: 8 (struttura esterna molto bella e perfettamente in linea con l’interno del padiglione e con il tema trattato, fila breve)





4) GERMANIA: La prima parte del percorso del Padiglione tedesco illustra le fonti dell’alimentazione (suolo, acqua, clima e biodiversità). Nello spazio “Il mio giardino di idee” ogni visitatore può interagire con il materiale esposto per ottenere ulteriori informazioni multimediali. 
Il finale è lo show “Be(e)active”: i visitatori possono sperimentare un volo sulla Germania (attraverso 3mila schermi che proiettano paesaggi tedeschi) dalla prospettiva di due api in volo, il cui movimento è diretto da un direttore d’orchestra.

Voto: 5 (in realtà si meritava un voto più basso ma la struttura esterna è molto bella; fila troppo troppo lunga per una visita che non merita più di 4)






5) KUWAIT: L’acqua, l’agricoltura e l’energia sono le più grandi sfide che il Paese affronta per garantire una migliore qualità della vita in un’ottica di sostenibilità.
L’acqua potabile, in un Paese situato nel punto di congiunzione tra la Penisola Arabica e il continente asiatico dalle condizioni geografico-ambientali caratterizzate da aridità di suolo e clima, è una risorsa vitale.
L’agricoltura si concentra sulle colture di palme e patate. 
L’energia vede il Paese impegnato nella ricerca di sostituti naturali al petrolio (energia solare ed eolica).
La struttura del Padiglione richiama le imbarcazioni kuwaitiane, i Dhow, tuttora utilizzate nel Golfo Persico. La facciata laterale presenta un esempio delle serre e dei sistemi di coltura idroponica diffusi nel Paese. La prima sezione del percorso illustra le caratteristiche del territorio e del clima del Kuwait; nella seconda viene mostrato come lo studio e la ricerca scientifica abbiano permesso di creare un habitat ospitale e fertile; nell’ultima sezione, i visitatori possono immergersi in prima persona nella cultura kuwaitiana.

Voto: 9 (davvero stupendo, bellissima l’idea dell’imbarcazione all’esterno e della cascata d’acqua all’ingresso che presenta un messaggio importantissimo per la popolazione mondiale: “l’acqua è la chiave per la sopravvivenza”)




6) STATI UNITI D’AMERICA: Il padiglione ha lo scopo di promuovere la conoscenza e la passione per la cucina americana, i cuochi, i produttori e i prodotti; valorizzare il talento americano, la spontaneità e l’imprenditorialità e gli Stati Uniti come destinazione privilegiata per il business e il turismo; mettere in contatto persone e aziende negli Stati Uniti, in Italia, e in tutta Europa, basandosi su forti legami storici; e offrire a tutti un’esperienza divertente, coinvolgente, informativa e piacevole.
Vengono affrontati i temi della sostenibilità, della sicurezza alimentare, dell’accesso al cibo, della nutrizione, e dello spreco. 
Il Padiglione – al quale si accede tramite una passerella in legno recuperato dal lungomare di Coney Island – si ispira a un tradizionale granaio americano e si sviluppa come una struttura aperta su più piani. L’elemento distintivo è la grande ‘fattoria verticale’, da cui si otterrà un raccolto quotidiano. 

Voto: 8 (visitato alle 21 quindi nessuna fila, video interattivi molto interessanti, struttura esterna molto molto carina)






7) OLANDA: Il Padiglione è completamente all’aperto. La scelta di costruire questo tipo di struttura è stata dettata principalmente dal tema, quindi dal desiderio di riprodurre l’ambientazione tipica delle fiere. Quello che ne deriva è un luogo divertente, stimolante e accogliente. 
“Share, Grow, Live” – condividere, crescere e vivere – sono i temi con i quali l’Olanda risponde al tema di Expo Milano 2015 e presenta la ricchezza del proprio territorio e il loro progresso tecnologico. 
Con il concetto di “condivisione”, il Paese afferma che le soluzioni alle sfide globali richiedono la collaborazione internazionale e la condivisione delle conoscenze e delle risorse da parte di tutti. 
 Il concetto di “crescere” viene espresso attraverso la ricchezza del territorio olandese, dal quale deriva lo sviluppo tecnologico, economico e sociale del Paese. 
Mentre quello di “vivere” viene dimostrato dal numero di persone che cercano una qualità della vita sempre più elevata.

Voto: 7 (molto carina l’idea di costruire una sorta di luna park con food truck e musica, interessante visitarlo alle 22:00 quando prende avvio un Dj Set che permette di scatenarsi a ritmo di disco-dance)





Il padiglione che mi è piaciuto di più è stato sicuramente quello del Kuwait
Nemmeno mezz’ora di fila, bellissimo fuori e dentro, molto molto moderno e innovativo.

Quello che mi è piaciuto di meno, nonostante le aspettative super positive che mi ero creata ammirando la magnifica struttura esterna, è stata la Germania.
2 ore interminabili di fila per una visita di 10 minuti di cui non ho capito assolutamente il senso.
Carino lo show musicale finale che però, a mio modesto parere, non c’entrava nulla con il tema.
Se avessi saputo, avrei speso quelle 2 ore per il padiglione dell’Azerbaijan.

La cosa che mi è piaciuta di più?
Il magnifico spettacolo musicale di luci e di acqua dell’albero della vita; 12 minuti spesi davvero bene.


Il mio giudizio finale?
Tralasciando le code senza fine, è stata un’esperienza stancante ma molto molto bella, nuova, costruttiva ed educativa.
Cura pazzesca nei minimi dettagli, strutture magnifiche, unica pecca è stata forse la troppo poca organizzazione e gestione della fiumana di visitatori; si sarebbero potute evitare molte molte ore di fila.